Filosofia – metodologia – percorsi
Presentazione
Nato dalla presa di coscienza delle gravissime carenze delle istituzioni scolastiche a livello planetario, dalla riflessione di un pensiero divergente e dalla pratica pluridecennale riguardo alle problematiche educative interculturali, chiarito, fin nei dettagli, il presente modello pedagogico è stato sperimentato fin dal 1997 in numerose classi.
Superata la fase iniziale, esso ha avuto un’organica sistemazione nel metodo, nelle strategie e nella teoria grazie ai tanti corsi svolti in qualità di formatrice dell’Autrice.
Nel metodo proposto sono gli stessi alunni, appositamente condotti da una rigorosa successione di consegne, a costruire e a incastonare e comporre le tessere nel disegno educativo. L’impegno delle classi risulta interessato, coinvolto e prolungato.
Le vaste, profonde problematiche pedagogiche generali hanno nel presente volume una loro precisa collocazione per condurre l’insegnante nella complessità e nelle articolazioni particolareggiate del nuovo modello educativo. Esso non presenta rigidità e fissità delle prove, per cui l’insegnante si può inserire opportunamente, secondo la programmazione annuale.
I singoli capitoli analizzano le grandi tematiche educative proponendo precise strategie per raggiungere, in modo operativo, quegli stessi obiettivi disciplinari e quelle stesse finalità indicate dai programmi ministeriali e volute dal dettato costituzionale.
Introduzione
Il presente metodo pedagogico chiama in causa più soggetti:
≈ i genitori, come primi educatori;
≈ i modelli, educatori del popolo, grandi spiriti della tradizione;
≈ gli insegnanti, inseriti nel sistema scolastico locale e nazionale;
≈ la società civile, con la sua cultura e i suoi costumi;
≈ i politici, preposti a dirigere la società;
≈ i mass media, come persuasori occulti e condizionanti le scelte degli individui e della collettività.
Questi soggetti si caratterizzano per la grande conflittualità: politica, economica, culturale, morale, religiosa che mina la convivenza pacifica fino a mettere in forse la sopravvivenza stessa del genere umano e del pianeta.
Cause non ultime di tale situazione sono:
≈ la crisi della famiglia e della genitorialità;
≈ la scomparsa della memoria;
≈ l’assenza di spazi e di ruoli educativi; in particolare, la scomparsa del ruolo sociale – culturale degli insegnanti e della scuola.
≈ L’atteggiamento rassegnato di una società civile che riguardo alla sua rappresentanza politica, corrotta dai grandi potentati economici, anche nelle cosiddette ‘democrazie’, non viene più rappresentata, ma oppressa. Si afferma in modo violento la dittatura della merce, la dittatura del profitto immediato che produce un’economia necrofila.
Come può inserirsi in tale contesto l’Istituzione-Scuola? L’insegnante, in particolare, quali funzioni può e deve assumere? Quali metodi pedagogici rielaborare, oggi? D’altro canto, per tali finalità, l’educazione, come presa di coscienza critica dei problemi nazionali e sovrannazionali e dei meccanismi di corruzione che ammorbano i popoli, deve sapere di poter esercitare i richiesti cambiamenti sia a livello di territorio locale sia a livello nazionale, sia planetario. La Didattica del Villaggio, presentata in questo volume, già parzialmente esposta nelle pubblicazioni precedenti, si sente in dovere-diritto di proporre, a conclusione delle tante sperimentazioni rielaborate, una propria e nuova teoria dell’educazione.