La scrittura creativa
L’attenzione mette a fuoco, sceglie un primo piano, scarta uno sfondo, contorna, cerca di trovare una sagoma, la adatta ad uno schema mentale per rintracciarvi una immagine già vista, quindi le dà il nome: nasce il soggetto. Esso attende di iniziare e di condurre l’avventura del racconto.

Il testo si svolge attraverso apposite consegne, la prima delle quali è propriamente legata alla nascita del soggetto: “nell’aula quale immagini scegli di fotografare?”. L’alunno dopo qualche attimo di titubanza scatta la foto all’albero dipinto sul cartellone, così egli può comprendere facilmente il significato della parola ‘soggetto’ di cui si è analizzata l’etimologia: dal latino sub=sotto, iectum=messo; soggetto significa messo sotto. Che cosa si sottintende? Sotto a che cosa? Dopo qualche riflessione l’alunno si accorge di aver usato l’attenzione. Egli così può facilmente comprendere il significato della parola ‘soggetto’, poiché essa non gli risulta più una definizione, ma la comprende concretamente in ciò che ha fatto.
Il soggetto, al quale sul piano grammaticale viene dato il nome, sul piano logico-sintattico diviene il ‘chi’ che porta con sé altri pressanti interrogativi: come è, come si chiama, dove è, con chi sta, cosa fa, cosa succede, … ? Porta con sé quelli che, scherzosamente, indico come i cartellini che vogliono raccontare, ovvero le preposizioni. Sono esse che trascinano naturalmente, inavvertitamente l’ideazione-narrazione nella dimensione logico-grammaticale-pittografica-creativa.
Le domande
- quando? Apre alla dimensione temporale;
- dove? Immette nella dimensione spaziale, locale;
- chi? È il soggetto, è il protagonista;
- com’è? Aggiunge le qualità al nome;
- cosa fa? Il verbo, che è la parola che agisce, riporta le azioni che si svolgono;
- con chi? a chi? di chi? da chi? su chi? Con tali domande la mente attinge all’uso delle preposizioni che creano le relazioni e articolano il racconto nelle frasi espanse;
- cosa succede? Coordina e dirige a buon fine lo svolgersi della trama, grazie all’operare dei dinamismi attenzionali;
- come succede? Chiede la puntuale descrizione degli accadimenti;
- perché succede? Pone il problema di rintracciare il significato delle vicende narrate.
Presentazione
Nel volume i racconti sono scaturiti dal lavoro degli alunni applicando il nuovo metodo pedagogico La Didattica del Villaggio attraverso il seguente percorso: la demolizione della stereotipia con la destrutturazione dell’immagine tramite lo scarabocchio che permette l’ideazione di figurazioni creative. Le immagini ottenute divengono personaggi, luoghi, trame per andare a costruire il racconto. L’abbinamento parola-immagine conduce la trama. Liberati da ogni schema preordinato, guidati dall’insegnante a focalizzare le idee e a collaborare nella costruzione della trama, gli alunni vivono intensi momenti di suggestione narrativa come autori e di socializzazione come classe. Gli elaborati, a carattere pittografico, si caratterizzano per l’originalità, per la genuina spontaneità e per la ricchezza immaginativa.
Il volume si divide in due parti: la parte iniziale metodologica, spiega la nuova pedagogia, le puntuali strategie che immettono il bambino nella dimensione pittorico-visiva, spaziale, sintattico-narrativa indispensabili alla realizzazione dei racconti; la seconda documenta la produzione dei testi così condotti e realizzati nelle varie classi.